L'a t t o r e

Alcuni attori recitano la loro parte e si vede, Alcuni attori recitano la loro parte e si vede, altri la recitano così bene che le lacrime sembrano lacrime vere e così gli schiaffi, i pugni, gli insulti, le risate e quant'altro venga chiesto loro di rappresentare. Altri, più che recitare, prestano la propria carne e il proprio sangue, al personaggio, diventano lui. Per costoro non è tanto importante recitar bene, avere la voce perfettamente impostata, la dizione perfetta, quanto essere "veri". Ma se non conosciamo o non riusciamo a esprimere la verità che è dentro di noi, come possiamo pensare di "vivere" la verità di un altro?" Noi siamo bravissimi a fingere quando ci è richiesto solo d'esser veri, ma ci troviamo in difficoltà a entrare nei panni di un altro quando ci viene chiesto di rappresentarne la vita e le emozioni. Per poter indossare i panni di un altro bisogna denudarsi, togliersi la maschera... Non è facile! Esser se stessi è più di ogni altra cosa ciò che vogliamo, ma è anche ciò che più di ogni altra cosa ci spaventa. *La nostra "maschera" ci rassicura, ci aiuta, ci evita il rischio del rifiuto. Solo che ci evita anche d'esser accettati per quello che siamo. Evitiamo il rischio solo perché evitiamo il "gioco", evitiamo qualche sofferenza, solo perché "evitiamo" la vita. Per quanto possa essere doloroso essere se stessi è la sola cosa ragionevole che ogni essere umano possa fare. Ciò nonostante sono assai pochi quelli che lo fanno. Sciogliere quella "corazza", fatta di paure, inibizioni e condizionamenti, che ci impedisce di lasciarci andare... non aver paura di mostrarsi nudi e disarmati, essere veri, non fingere, non recitare... tutto questo, per assurdo, diventa per l'attore, per un certo tipo di attore, la condizione irrinunciabile, per poter prestare i propri sentimenti e le proprie emozioni ad un personaggio teatrale ma soprattutto ad un personaggio cinematografico. Dovremo perciò imparare a guardarci dentro, a entrare in contatto con la nostra interiorità più profonda, perché lì sono racchiusi tutti i sentimenti che un essere umano può provare, perché lì è la chiave di ogni cosa. E' solo il Destino o il Caso o la Regia di qualcuno che probabilmente ama molto la rappresentazione a decidere quanto e quando le circostanze della vita ci permetteranno o ci costringeranno a provare quei sentimenti. Ma dentro di noi quei sentimenti ci sono tutti e aspettano solo un'occasione, un pretesto più o meno casuale per uscire allo scoperto. E' questo che ci permette di entrare negli abiti di un altro essere umano, capirne i problemi, viverne le gioie e i drammi, prestargli il nostro cuore e la nostra mente. E' questo che ci permette di capire i nostri simili, e talvolta di amarli, è questo che rende possibile il teatro ma soprattutto il cinema. Quello che si chiede ad un attore, ad un certo tipo di attore, in realtà non sono "grandi cose", che risulterebbero spesso sopra le righe, quello che gli si chiede è "semplicemente" di non fare nulla, di lasciare che tutto accada, che la vita di un altro, che è in lui, gli dia sofferenza e gioia e di così mostrarsi senza alcun pudore

 

Per star bene con se stessi e con gli altri, attraverso il gioco, il teatro, il cinema, la comunicazione non verbale, la visualizzazione creativa, il training autogeno, la bioenergetica, il massaggio...

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Sandro Cotugno

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